All’ombra delle Ginestre di Enza Cambria e Marcello Amato, presentato a Villa Vaccarino

L’estate milazzese è in corso con eventi culturali di molteplice natura, tra cui pulsa di un fremito diverso il Giardino letterario con la presentazione di libri di autori anche del territorio e dell’hinterland milazzese. Stiamo assistendo ad un vero risveglio del patrimonio culturale mamertino con la scoperta di nuovi talenti della scrittura, con la ricerca delle tradizioni, di testimoni e divulgatori tramite libri, foto e dipinti. La scoperta di scrittori amatori della città è davvero una luce nel nostro panorama culturale…

Dopo il libro testimone di tradizioni e cultura di Maria Candelora La mia Vaccarella, Maria Rosaria Cusumano, presidente dell’Associazione Sciarpa Bianca, ha presentato altri due scrittori: Enza Cambria e Marcello Amato, autori di un Romanzo Giallo: All’ombra delle Ginestre.

Proprio nella giornata più calda del mese, il 18 di Agosto, Maria Rosaria Cusumano ha dato il benvenuto e ringraziato l’Amministrazione comunale per la disponibilità dell’amena location e i presenti intervenuti numerosissimi che hanno affrontato una giornata afosa, molti per l’interesse verso la lettura anche dello stesso romanzo. I due autori sono: Marcello Amato e Enza Cambria scrittori amatoriali e vincitori di diversi premi letterari. A presentare il libro: All’ombra delle Ginestre, è stata la professoressa Rita Chillemi che in anteprima ha definito il romanzo una suonata armoniosa a quattro mani. Sì, perché la particolarità del testo è proprio quella di avere due autori per una storia così avvincente che sembra avere una sola anima.

All’ombra delle Ginestre è una storia di intrighi e di dolore, di inganni e di delusioni in cui la protagonista, una sedicenne indifesa e irretita in un brutto inganno, cerca la forza per ricostruire il suo domani. Una storia intessuta di mistero e di suspence, ambientata tra la Sicilia degli anni 60 e Torino, la città del lavoro e del futuro. Scritta in una forma elegante e fluida diviene coinvolgente anche per la sinergia di linguaggi: l’italiano e il siciliano, usati con disinvoltura e competenza in totale armonia. In quest’anno proprio abbiamo assistito ad una rivalutazione della lingua siciliana, assurta ormai a lingua letteraria di cui finalmente si consiglia lo studio nelle scuole.

Nel dialogo tra la Chillemi e gli autori: Enza Cambria e Marcello Amato, è emerso che la così omogenea fusione di intenti, l’armonia dello stile, sono frutto di un lavoro realizzato durante il lockdown tramite messaggi ed email, un tempo che avremmo desiderato fosse così positivamente fruito da molti. La storia è fondata sul tema complesso e spesso tormentato della famiglia, sul lavoro, sui sentimenti e sui valori che, se ben seminati, diventano ancora di salvezza; è un intrigo fitto, in cui gli autori si ecclissano dietro i protagonisti, tutti con un ruolo importante in una struttura a mosaico, per trovare la giusta dimensione.

Per la valenza dei temi e della forma letteraria, sia Maria Rosaria Cusumano che Rita Chillemi ne rilevano le caratteristiche di testo di studio nelle scuole.

Rita Chillemi

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